di Costanza Miriano
Allora, innanzitutto sia chiaro che quasi nessuno che io conosca è un indefesso e rigoroso digiunatore, e credo neanche tra i sacerdoti, tranne qualche rara eccezione. Quindi siamo tutti invitati all’incontro del 9 novembre a San Pietro sul digiuno, nessuno è fuori luogo, nessuno si senta giudicato, a nessuno verrà messo chissà quale giogo sul collo. Andiamo tutti per ascoltare e cercare di capire come vivere l’ascesi, se può aiutarci in qualche modo nel nostro cammino di fede.
Al di là delle battute sul pane e salame, sulla fatica di rinunciare a qualcosa, sulle tecniche di aggiramento dell’ostacolo (il famigerato frullato di salsiccia, perché i liquidi secondo alcuni non lo romperebbero), al di là delle fatiche, le acidità di stomaco, il riso in bianco e tutto quello di cui si può discutere, penso che al centro del tema ci sia l’annuncio che il digiuno non è certo qualcosa che tu dai a Dio, ma un’opportunità, un aiuto che Lui offre a noi per entrare in una relazione più intima, per dare qualche badilata all’uomo vecchio e far crescere un po’ l’uomo che dice un sì vero a Dio. Dire sì a Dio con il corpo è molto più che dirlo solo a parole. È, inoltre, chiedere a Dio di essere per noi quello che a volte è il cibo: consolazione, gratificazione, riposo.
Il digiuno non è un valore in sé, ma è un modo per dire al Signore “cambiami, cambia questa situazione che ti presento, cambia il mio cuore”. Il digiuno ci ricorda che siamo – tutti – dipendenti sempre da qualcosa, e ci toglie il cibo per dare più spazio alla fame di Dio. Soprattutto, il digiuno restituisce il centuplo di quello che toglie.
Per capire e ascoltare queste e molte, moltissime altre cose sul tema, siamo invitati a San Pietro il 9 novembre, dalle 9 alle 16.30 (si comincia con l’adorazione e la prima catechesi sarà alle 9.45) dove dei sacerdoti molto diversi fra di loro, voci di tante anime diverse della Chiesa (provenienti da movimenti, appartenenti a ordini religiosi, preti diocesani e monaci) ci aiuteranno a capire se e come usare anche questo mezzo per stare attaccati a Cristo. Per questo, perché crediamo nel bene che le parole che ascolteremo potranno fare a tante anime, vi chiediamo non solo di iscrivervi (abbiamo bisogno di sapere quante sedie mettere e come organizzarci) ma anche di passare parola, di avvisare i vostri parroci, di chiedere magari di affiggere la locandina in fondo alla vostra parrocchia (o anche ad altre, per i più volenterosi che abbiano voglia di muoversi). Stampiamo a manetta, affiggiamo, tappezziamo.
Aggiungo che abbiamo mandato delle mail per chiedere conferma agli iscritti di chi venisse comunque, nonostante la scarsità di treni dal nord quel giorno (alcune delle risposte sono finite nello spam, controllatelo) e quasi tutti hanno confermato; in molti hanno fatto salti mortali per venire. Pullman, macchine, canoe, deltaplani, pattini…. Vi siete inventati di tutto pur di esserci e questo è bellissimo, e ci ricorda che forse noi romani dovremmo darci una mossa, vincere la pigrizia, iscriverci (i romani lo fanno tutti all’ultimo momento, je possino) ed esserci. Chi invece pensa di non farcela, si disiscriva, per favore.
Ringraziamo quelli che stanno già versando aiuti per coprire le spese vive legate all’evento, che ci sono, nonostante la basilica ci venga data gratis (chissà quanto costerebbe davvero affittare la chiesa più importante del mondo): illuminazione, amplificazione, viaggi e alloggi dei relatori eccetera. Contiamo sulle offerte che vorrete lasciare ai nostri ragazzi sul sagrato, ma se per caso qualcuno volesse proteggere le coronarie di Monica e non farla aspettare fino all’ultimo per vedere se quanto avremo raccolto sarà sufficiente (noi firmiamo allegramente i preventivi!) può sempre fare una piccola offerta sul conto (le coordinate bancarie (IBAN) del conto intestato a MONASTERO WI FI sono: IT70C0303201400010000709065 BIC/SWIFT:BACRIT22GEN). La partecipazione invece è ovviamente gratuita. Se avanzerà qualcosa, lo useremo per pagare le spese del ritiro dei sacerdoti di gennaio, per i sacerdoti che fanno un po’ fatica a pagare, e poi il resto ai poveri, come abbiamo sempre fatto.
Questa è la locandina con la quale potete infestare le caselle mail, le chat e anche le porte delle chiese. A brevissimo quella con gli orari definitivi.
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